lunedì 14 aprile 2014

L'Invasione dei Lusertoni

Un estrattino da "L'invasione dei lusertoni", terzo capitolo de "I Vampiri della Bassa", che vede l'incontro tra Pedar e una coppia di alieni rettiliani mentalmente devastati atterrati... nella Bassa mantovana! Se vi siete persi l'inizio della storia, lo trovate qua.
Se volete invece leggere altre anteprime, questa è la pagina giusta.
Buon divertimento! :D 

http://delos.digital/9788865306734/i-vampiri-della-bassa

«Signori, come già vi ho detto, veniamo in pace. Siamo due viaggiatori galattici, proveniamo da un pianeta lontano chiamato Nibiru, e siamo atterrati su questo pianeta a causa di un… ehm… guasto.»
La donna aveva guardato storto Pedar, e chissà perché a lui gli pareva di conoscerla quella lì! Attaccava a sospettare che fosse magari la figlia di qualche suo cugino.
«Come dicevo, abbiamo avuto dei problemi con gli scudi deflettori…»
Pedar aveva guardato il Gino. «Cos'è che ci ha?»
«Sei sempre il solito 'gnorante», gli aveva risposto di rimando il Gino, «la signorina qua dice del “flector”, il cerotto per l'artrosi!» Il Gino si era poi voltato verso la donna. «Ci ha male a qualche osso signora? Eh lo so che la cervicale è una brutta bestia a guidare lungo gli argini…»
La donna lo aveva squadrato come se non capisse. Poi si era lasciata andare a una risatina condiscendente, come se ci avesse davanti due che son venuti giù con la piena dell'Oglio.
«No, signore sto benissimo. Mi spiegherò meglio: non abbiamo guidato lungo nessun argine. Siamo arrivati mediante un ponte spazio-temporale…»
«Cos'è che c'è? Un temporale sul ponte?» aveva fatto il Gino verso Pedar.
«Ma dove, il ponte di Torre d'Oglio?»
«Non è mica possibile: siamo in novembre, è bella che finita la stagione dei temporali!»
Pedar e il Gino erano dietro guardare la donna che sembrava stesse covando qualcosa di mica tanto bello: era diventata tutta rossa come la motozappa del Gino, aveva scosso la testa un paio di volte e si era presa alcune gocce da una boccetta che aveva tutta l'aria di essere una medicina.
«Scusate» aveva fatto il tacchino sulla scaletta del pollaio, «La Signora Comandante è un po' tesa…»
«Ci avrà mica il sistema nervoso(1)?» aveva chiesto Pedar preoccupato.
«E' ovvio che io ne sia provvista, razza di troglodit... Altrimenti non potremmo interagire con voi! Sono questioni basilari di anatomia!» La donna aveva interrotto il collega.
«Ah, ho capito. Ci ha bisogno di un dottore per caso?» aveva fatto Pedar, «guardi che oggi è a San Matteo!»
«Lei non ha capito! Noi siamo alieni!» si era messa a sbraitare la donna.
«Alieni? E cosa sarebbero sti alieni? Te lo sai Gino?»
Il Gino ci aveva dato una scrollata di spalle.
«Ma io no.»
«Va bene: extraterrestri, avete capito ora?», aveva spiegato la donna che iniziava ad alterarsi sul serio.
«Estraterestre? Aah, ho capito!»
«Era ora!!!!!»
«… voleva dire “extracomunitario”, vero?»
A quel punto la donna sembrava pronta per una crisi respiratoria: aveva un evidente tic a un occhio e sembrava davvero fuori di sé, era riuscita tuttavia a controllarsi in un ultimo sforzo titanico.
«In via approssimativa.»
«Ma per me, basta che abbiano il permesso di soggiorno e che siano in regola, che li prendo anche a lavorare nei campi.»
«No, non avete capito... in via approssimativa, ho detto!!!»
«No signora, guardi che si sbaglia: a Sabbioni sta “Via Approssimativa” non c'è. Secondo me si è sbagliata con via Buozzi, o forse è un altro paese che dice lei. Te cosa dici Gino?»
«Che magari è Casaletto, chi lo sa.»
«In-via-approssimativa!!!», la donna si era messa a urlare. «Si chiamano metafore accidenti! E' la vostra lingua!!! Ma siete terrestri o cosa?!? Dovremmo interagire con voi usando solo termini a senso univoco, per non rischiare di essere fraintesi?!?»
Pedar aveva guardato la donna, bello tranquillo.
«Signora, prima di tutto noi siamo "mantovani" e "terrestre" lei ce lo va a dire a sua zia, che qua nessuno viene dal sud, nèh!? Poi si scaldi mica tanto che non è il caso, nèh?
Qua a Sabbioni di sensi unici non ce n'è mica: le strade sono tutte a doppia circolazione!»

(1) Se vi trovaste a passare per caso nella "Bassa" mantovana, e qualcuno vi parla di "sistema nervoso"... allude a "esaurimento nervoso", "psicosi", "nevrosi". Il Laplance-Pontalis ha tutto un significato diverso, laggiù! :D 

Il romanzo è ora disponibile nella nuova edizione Delos Digital.

Leggi l'anteprima dei racconti:

Per saperne di più:
Premio Cittadella 2015
Articolo "Il Sole 24 Ore"
Articolo "Gazzetta della Bassa" 
Recensione a cura di "Mi Trovi tra le Righe"
Copertina di Andrea Gatti