venerdì 31 luglio 2015

Libri

Si dice che una persona la si riconosce dai libri che legge.
Non ho un genere preferito. Vado dalla saggistica, alla narrativa classica ai romance. 
Più o meno, forse, questa può essere la bozza di un ritratto. Tutti libri che mi sono piaciuti, quelli che non ho amato non li elenco. Uno dei miei modi di evitare le situazioni noiose o banali o indegne: le ignoro.


il libro che avresti voluto scrivere -
La custode di mia sorella, Jodi Picoult

il libro più commovente -
Cahiers de Rodez, Antonin Artaud

il libro della tua infanzia -
Leggende Canadesi, Elena S Tessadri

il libro dei ricordi -
Mondo Piccolo, Giovannino Guareschi

il libro che ti ha più fatto arrabbiare -
La Coscienza di Zeno, Italo Svevo

il libro da regalare ad una persona speciale -
Fiori per Algernon, Daniel Keyes
e
L’uomo che Cadde sulla Terra, Walter Tevis

il libro che ti ha tolto le parole di bocca-
Lo Straniero, Albert Camus

il ilbro da leggere in treno-
La Notte di Valpurga, Gustav Meyrink

il libro che ti riprometti di leggere…
Novecento, Alessandro Baricco

Il libro più crudo
Trainspotting, Irvine Welsh

il libro da cui hanno tratto il film più bello-
Le Relazioni Pericolose, Pierre Choderlos de Laclos

il libro classico che più ami-
Jane Eyre, Charlotte Bronte

il libro del liceo-
Il ritratto di Dorian Gray, Oscar Wilde

il libro più hard-
Vita Segreta del Signore di Bushu, Junichiro Tanizaki

il ilbro più sconvolgente-
Il Capro Espiatorio, René Girard

il libro più avventuroso-
Il trono di Spade, George RR Martin

il libro più interessante
L’uomo e i suoi Simboli, CG Jung

il libro più noioso-
Più di uno

il tuo prossimo libro?
La Vita è uno Schifo, Leo Malet


 ♫ The Smashing Pumpkins: I of the Mourning

sabato 11 luglio 2015

Di Relitti e Vecchi Fantasmi

Ci sono periodi in cui non puoi fare a meno di aspettare.
Nessuno dei settori in cui per comodità dividamo la vita va avanti, nessuno. Momenti che somigliano a pomeriggi di piena estate sulle rive di un fiume. Con il sole a picco sulla testa, ombre assenti e il cielo così limpido da sembrare una solida lastra di lapislazzuli.
E' qualcosa che tutti abbiamo sperimentato: ci si sente come storditi, la luce è così forte da accecare e il riverbero non consente di vedere alcun dettaglio. Si percepisce solo un'immagine vaga, dai contorni sfumati come un dipinto impressionista.
E' il paesaggio sulla spiaggia dello Straniero di Camus e il piatto Deserto di Buzzati. E il fiume non segue la volontà degli uomini: per quanto si faccia e ci si dia da fare e ci si agiti, l'acqua resta stagnante. Immobile.

In quei casi, ogni movimento va a tuo rischio e pericolo: quello di scoprire antichi relitti dimenticati, abitati da qualche vecchio fantasma. Per questo di solito i peridi di immobilità ci fanno paura.
E' stato così l'ultimo mese: dopo la tempesta è arrivato il periodo di bonaccia. Attesa di risposte: personali, da parte di case editrici.
Immobilità e vecchi fantasmi.
Sono riuscita per poco tempo a restare ferma. L'inerzia non mi piace. In quel fiume, mi ci sono tuffata. E ne ho recuperato un bel po' di materiale.
Alcune cose le avevo gettate via di proposito, me le ricordo e ricordo il momento in cui ho deciso di lasciarle affondare. Altre sono cadute in acqua a causa dei giri della vita.
Alcune sono rimaste sommerse solo per pochi mesi, altre erano lì forse da secoli, ormai incrostate di alghe e coralli e creature d'acqua. Tutti reperti che metto da parte, che assemblo per dare vita ad altro. E' questo il lavoro che si fa durante l'attesa. Ho tanto materiale ripescato e messo da parte. Devo lasciare che mi racconti qualche storia, riuscire a ricostruirne la struttua e raccontarla a chi avrà voglia di ascoltare.

E in settimana, finalmente, ho smesso di aspettare.
Un Vampiro e una Danza di Ossa hanno trovato casa. Una commedia e un dramma. Due fiumi: Il Po e un Fiume immaginario.
Per il primo, ci si rimetterà al lavoro. Una nuova avventura andrà ad aggiungersi a quelle che molti di voi hanno voluto farsi raccontare.
Per il secondo, attendo curiosa la fase di editing: un lavoro da scultore, di lucidatura e rifinitura. Un'operazione che mi piace, perchè la visione dell'editor riesce sempre a farti ri-conoscere il tuo lavoro in una luce diversa, più completa.

La corrente torna a scorrere.


 ♫ Charles Camille Saint-Saens: Danse Macabre

sabato 4 luglio 2015

Vintage

Un vecchio acquerello che avevo fatto per esercitarmi. Ho voglia di tradire per un po' la Wacom e tornare a carta e pennelli. :)


♫ Dead Can Dance: Children of the Sun

venerdì 3 luglio 2015

In ordine sparso

"Quando ho piantato il mio dolore nel campo della pazienza, mi ha dato il frutto della felicità."
Kahlil Gibran

E’ una bella estate. Nonostante l’ultimo anno, nonostante l’intervento chirurgico, l’ennesimo, e i 6 mesi che sono stati necessari per il recupero: una riabilitazione lunga, dolorosa e difficile, nella quale ho messo così tanto impegno da riuscire ad addormentarmi mentre stavo seduta a pranzo, quando ero ancora in ospedale. Nonostante gli ultimi imprevisti strascichi. Appunto: gli ultimi. Piaccia che sia così perché non sono il tipo di persona che permette alla conseguenza difficile di un evento, nesessario e indispensabile, di cambiare troppe carte in tavola.
Anche se nei confronti dell’ottimismo sono sempre diffidente: non riesco mai a esserlo fino in fondo. Penso “sì, andrà bene”, ma mi riservo sempre quel margine di salvezza, quel “potrebbe anche succedere il peggio”, quella lingua di sabbia all’orizzonte dei problemi alla quale puoi approdare se la tempesta si facesse troppo grande.
E’ la relazione privilegiata di chi ha attraversato molte strettoie.
Troppo superficiale pensare che tutto debba per forza andare per il meglio. Troppo incauto non riservarsi un’isola emotiva a cui attingere forza se le cose non andassero per verso giusto. Troppo artificiale. Troppo tipico di chi non ha mai affrontato troppi tornanti in salita e in mezzo a tempeste di neve.
Troppo.
Mi sono sempre ripromessa di non parlare della mia salute troppo apertamente, ma ultimamente mi risulta difficile. E’ tutto troppo invischiato con il quotidiano, con le questioni più semplici di ogni giorno, quello che sarebbe e dovrebbe e che, nella vita della maggior parte delle persone, è automatico dare per scontato.
Sono i momenti di analisi, il soppesare quello che ti accade, come condiziona la tua vita, in quale modo. Cosa puoi fare, come. Quali sono le prospettive che ti si aprono di fronte, quali quelle che si chiudono. Quali le “cose impossibili”, e quali di queste "cose impossibili" è possibile invece realizzare.
Scriverne? Utilizzare tutto questo materiale per un romanzo? Forse queste sono le prove generali. Forse non so bene dove vado ma è proprio lì che sto andando.
Ma non è solo l’estate, è la mia vita che mi piace.
Mi piace come ne sono uscita fuori. Mi piacciono gli accadimenti felici e quelli difficili, perché ogni cosa ti costruisce. Mi piace perché non è ridotta ai minimi termini della banalità, nè mai lo sarà. Mi piace con i suoi pro e i suoi contro, con le sue sfide perché ciascuna di esse ha contribuito e contribuisce a irrobustirmi l’anima. 
Mi piace perché ho fatto in modo che mi somigli, e perché non sono io a somigliare a lei. 
Un privilegio riservato a pochi, e di questo mi sento onorata.


(Girasoli nelle golene verso Gazzuolo. L'estate della Bassa è anche così.)

♫ The Cure: Want

giovedì 2 luglio 2015

mercoledì 1 luglio 2015

Hyperballad

Semina nuovi semi.
Irrobustisci vecchie radici.
Taglia i rami secchi.


I frutti arriveranno.  

♫ Bjork: Hyperballad