lunedì 19 settembre 2016

La Danza della Fata Confetto e il Sonno di un Inverno Anticipato

E' la vigilia di natale, nevica come non si vede più da anni.
Ti affacci alla finestra e guardi il panorama e le lanterne che colorano la neve sul far della sera, le bambole ballerine e lo schiaccianoci sulle note della danza della fata confetto di Tchaikovsky. 
Attraversi chissà come i ricami di ghiaccio del vetro e sei là fuori. Una voce parla alle tue spalle, insiste, ma non ti interessa. Non capisci nemmeno cosa dice. Ti vuoi godere la danza, perchè non balli ma ci sei proprio in mezzo e nessuno ti vede ma ti diverti un mondo.
C'è ormai un manto di neve a terra. Una coperta spessa e soffice e il paesaggio è un quadro fiammingo. Ed ecco, sollevi quella trapunta di neve e ti ci infili sotto. 
-Ma cosa stai facendo?
-Ma mi ascolti?
-Ma hai sentito/hai letto/hai visto?
-Ma lo sai?
-Ma devi fare ancora questo, e quello, e quell'altro.
-Ma sarebbe meglio che...
-Devi, devi, devi...
No.
Non devi niente. 
Non sai niente.
Non te ne frega di niente e vuoi solo dormire.
Hai sonno. Gli occhi ti si chiudono anche se tutti parlano, gridano, ridono, la neve è calda e morbida come un piumone e la terra è il materasso, ti stai già addormentando e mentre il balletto prosegue e le luci continuano a sfarfallare e la neve a cadere, e la voce è un caleidoscopio e si moltiplica e insiste sempre di più ma sempre più lontana, sempre più lontana...
Ormai tu dormi.
E stai bene così.

E' il tuo sonno, è il tuo inverno in anticipo. E' la tua neve che ti copre ed è la tua terra che ti dà riposo. 
Poi arriverà la primavera. 
Perchè è normale che sia così. Perchè la vita ha il ritmo naturale del respiro, del sonno e della veglia.
E ci sono momenti in cui non puoi fare altro che chiudere gli occhi.
Buonanotte Mondo. Ci vediamo al disgelo.


♫ Goldfrapp: Utopia