martedì 25 ottobre 2016

Sulla Stanchezza

-Ho la sensazione che ciò che esiste si stia ritraendo da me e mi incalzi, invece, sempre più da presso ciò che non esiste. Forse sarebbe mio dovere dar battaglia ancora per qualche tempo in questo Paese che non è più un paese, ma non ce la faccio più e neanche ne ho voglia: chi una volta ha "visto con i suoi occhi la Bellezza" e sa quanto è brutto il Brutto, diventa vigliacco.-

(Alexander Lernet-Holenia "Il conte di Saint-Germain")

domenica 16 ottobre 2016

sabato 15 ottobre 2016

Alia Evo 2.0

"Danza Macabra" piace.
Non me lo aspettavo, quando ho deciso di dare il mio racconto a Massimo Citi per Alia Evo 2.0.
E' un racconto crudele, sotto certi aspetti, e parla di quando i fantasmi del passato ritornano in vita perchè tu non hai mai avuto la forza di affrontarli. E' uno scheletro che decide di averne abbastanza di stare chiuso in un armadio, ed esce, prende vita. Infesta la vita del protagonista, affligge ogni suo movimento.
E' anche un racconto difficile. Mi ci sono voluti due anni per scriverlo, l'ho fatto mentre lavoravo a "I Vampiri della Bassa", e così diverso dallo scanzonato e ruspante Pedar.
Ho usato il linguaggio dei simboli per questa storia, retaggio dei miei studi universitari di psicologia dell'arte. Ho attinto a una vecchia favola Inuit, l'ho incastrata nella nostra epoca, nelle nostre storie. Nelle coordinate storiche del presente e in quelle spaziali tra Italia e Giappone.
E' stato difficile da scrivere, penso lo sia anche da leggere. Ma evidentemente è riuscito, se c'è gente che mi ha chiesto se avessi mai vissuto io stessa la vicenda personale del protagonista.
E la risposta è no.
Per tutte queste ragioni non mi sarei aspettata un'accoglienza così favorevole, invece mi sono sbagliata.


Comunque...

Alia Evo 2.0, già presente sul mercato in versione digitale, esce anche in versione cartacea per Buckfast Edizioni. Per chi ama la consistenza della carta, il rumore delle pagine, il profumo dei libri.
Un'antologia che raccoglie nomi importanti del Fantastico italiano, e mi rende molto orgogliosa trovare il mio nome in mezzo a questi.
Cedo volentieri la parola a Consolata Lanza, un'autrice che considero una tra le migliori che abbiamo in Italia, per descrivere meglio di quanto potrei fare io questa nuova uscita editoriale.
Buona lettura.

venerdì 14 ottobre 2016

Cose Zen

-Un discepolo molto erudito, una mattina a colazione, chiese al maestro: "Non è vero che il processo dialettico che definisce la vita in superficie è in sè stesso una falsità? Non è vero che l'apparente molteplicità, anche se inizia con l'illusione, è assolutamente necessaria per definire ciò che non è illusorio a sè stesso? Quello che non è illusorio ha bisogno dell'illusorio?".
Attorno al tavolo tutti aspettavano con anticipazione che il maestro esponesse la Verità.
Il maestro rispose: "La tua omelette sta diventando fredda".-



Dovrebbe essere tratta da "100 Storie Zen", ma non lo ricordo con esattezza. L'ho trovata stamattina, sbucata per caso tra vecchi appunti di cose lette qualche anno fa.
Come una runa o una carta dei tarocchi, la mia Sincronicità del giorno.

giovedì 13 ottobre 2016

Dell'Uscire allo Scoperto

Sono stanca. Abbastanza sfinita da un attacco reumatico avuto ormai 15 giorni fa, ma piuttosto tenace dato che ha imperversato per una settimana abbondante.
Per fortuna è passata. Il cortisone aiuta. Ti gonfia di 2 kg nell'arco di sette giorni ma almeno l'infiammazione non ti devasta.

Stamattina, nello scrivere a un'amica, riflettevo sul fatto che la morte di Anna Marchesini è servita perlomeno a far parlare di questa malattia, l'artrite reumatoide, a darle una copertura mediatica strettamente necessaria.
Perchè dico questo?
Perchè prima di quella data, noi malate (la percentuale di donne malate è maggiore di quella degli uomini) ci sentivamo tutte delle pazze a parlare di quanto si stia male. Non tanto per quanto riguardava la nostre parole, quanto piuttosto per come venivano accolte.
Indifferenza, parole di circostanza nel migliore dei casi. Spesso incredulità, sia per quanto riguardava i sintomi della malattia stessa che per quanto riguardava gli effetti collaterali dei farmaci.
"Eh, dici che ingrassi... ma vedo che mangi", mi dissero una volta mentre ero sotto cortisone da otto giorni.
Pochi, pochissimi capivano e tutti noi malati abbiamo vissuto questo lungo silenzio nei confronti di questa malattia, ignorata, di serieB,  come una forma di isolamento.
L'isolamnento lo si vive non soltanto quando si è rinchiusi tra quattro mura. Ci sono mura ben più alte e solide, che sono quelle dell'ignoranza.

Ora ci viene detto di "uscire allo scoperto" dai giornali che ci dedicano articoli e ci chiedono interviste. Ci viene detto di "uscire allo scoperto", il che mi fa anche ridere perchè mi ricorda  l'appello di Lestat de Lioncourt.
Noi, Signori Giornali, siamo SEMPRE stati allo scoperto.
Le reumatologie, perfino quelle pediatriche, non si sono mai nascoste. Molti di noi malati, molti dei nostri reumatologi sono sempre stati in prima linea, a tentare di fare divulgazione, consapevoli che si trattasse della Fatica di Sisifo.

Quindi no, non date la colpa a noi. 
Il problema è che fino a quella data, il 30 luglio di questa estate, nessuno ci ascoltava.


Immagine: "She left the Door open" by h.koppdelane